Carta del Mese: Dress Down
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Articolo originale di Daniel Ossa, tradotto da Aruna Prem Bianzino.
Altro mese, altra carta! Visto il caldo che ci attanaglia, direi che tutti vorremmo spogliarci come il protagonista dell’illustrazione della carta di questo mese, allora andiamo a vedere come funziona.
Siamo di fronte ad una carta piuttosto recente, apparsa in Modern Horizons 2, che inizialmente era percepita come una carta senza gloria, ma che si sta giocando sempre di più, soprattutto in Modern.
In primo luogo, cosa fa Dress Down? La sua funzione principale è quella di eliminare le abilità delle creature. Che abilità? Tutte!
Alcuni effetti di questa abilità sono piuttosto ovvi: le creature che volano, travolgono, hanno rapidità, etc. perderanno volare, travolgere, rapidità, etc. Qualche altro esempio:
- Llanowar Elves non darà mana.
- Spellskite non potrà ridirigere magie.
- Gli effetti di sostituzione (“As [this card] [something]) delle creature non avverranno, quindi un Clone non potrà copiare nulla e un Phyrexian Revoker non potrà nominare nulla.
- Un Bishop of Wings non ci farà guadagnare vite quando un angelo entra in campo, né creerà token quando un angelo muore.
- Le creature con modulare o altri effetti che le facciano entrare in campo con segnalini di qualunque tipo, non otterranno alcun segnalino. No, nemmeno un Murktide Regent giocato con Delve.
Considerando tutto ciò, e visto che il nostro incantesimo ha flash, possiamo lanciarlo in risposta al lancio di una creatura con abilità fastidiose che si innescano all’entrare in gioco, o magari per togliere qualche abilità alle creature del vostro avversario dopo che hanno bloccato, tipo tocco mortale, per esempio.
Un altro uso interessante è togliere alle creature del vostro avversario abilità che questi gli abbia dato. Immaginiamo, per esempio di lanciare un Lightning Bolt ad una creatura del nostro avversario e che questi, in risposta, gli dia protezione dal rosso con una Giver of Runes, potremo usare un Dress Down una volta risolta l’abilità che dà protezione, per togliere la protezione.
Un ultimo elemento da non sottovalutare è che l’ultima abilità di Dress Down si innesca all’inizio della sottofase finale, quindi, se la giochiamo durante la sottofase finale durerà fino alla sottofase finale successiva (nostra se l’abbiamo giocato nel turno dell’avversario, dell’avversario se lo abbiamo giocato nel nostro).
Molte applicazioni, quindi, per il nostro incantesimo. Vediamo ora qualche interazione più complessa.
Death’s Shadow
Per prima cosa vediamo come interagiscono Dress Down e Death’s Shadow. Vi racconterò una storia: ad un torneo che stavo arbitrando un giocatore attacca con due Death’s Shadow 1/1, il suo avversario non blocca pensando che l’attaccante userà il suo mana disponibile per perdere qualche vita, ma non abbastanza da ucciderlo, visto che era a 20. Quello che non s'immaginava era un Dress Down che avrebbe trasformato ciascuna Death’s Shadow in un 13/13. Gioco, Partita, Incontro.
Le creature che hanno abilità che modificano le proprie caratteristiche, perdono tali abilità con Dress Down (che agisce nel Layer 6). L’abilità di Death’s Shadow agisce al Layer 7, quindi viene eliminata prima di poter avere effetto. La stessa cosa succede con tutte le abilità di creature che modificano la forza e/o costituzione, come per esempio Nyxathid o Knight of the Reliquary. Entrambi avranno la loro forza e costituzione di base quando entra in campo Dress Down e finché l’incantesimo rimane in campo.
Tarmogoyf
Ok, abbiamo visto cosa succede con le creature che hanno forza e costituzione variabili, vediamo ora cosa succede con le abilità che definiscono le caratteristiche (CDA).
Mentre Death’s Shadow ha una forza e costituzione di base che vengono modificate da un’abilità statica, il Tarmogoyf non ha forza e costituzione di base, ma vengono calcolate dalla sua abilità in qualunque zona. Se tale abilità sparisce, le regole ci dicono che (CR 107.2) “If anything needs to use a number that can’t be determined, either as a result or in a calculation, it uses 0 instead.” Il nostro Tarmo sarà quindi uno 0/1 senza abilità. E così per tutte le altre creature che funzionano allo stesso modo. Ovviamente, se ciò porta la resistenza a 0, ciao ciao creatura.
Magus of the Moon
Ora vediamo un esempio completamente diverso dai precedenti. Sappiamo che i Layer sono un po’ complicati e a volte poco intuitivi, come in questo caso. Potremmo pensare che con un Dress Down, un Magus of the Moon smetterà di influenzare le terre non base, ma non è così. L’abilità del Magus, infatti, cambia il tipo delle terre non base, ed agisce quindi al Layer 4. Come detto prima, Dress Down invece agisce al Layer 6, quindi (i) prima le terre non base diventano montagne, e (ii) poi il Magus perde la sua abilità, che però ha già avuto effetto. Ciò avviene sempre in quest’ordine, indipendentemente da quando giochiamo il Dress Down (prima o dopo il Magus) o da quanti ce ne sono in campo.
L’interazione con Painter’s Servant è simile. Di nuovo, Dress Down agisce nel Layer 6, senza annullare l’effetto del Servant al Layer 5 (aggiungere il colore scelto a tutte le carte). In questo caso, però, se Dress Down era in campo prima di Painter’s Servant, quando Servant entra in campo non verrà scelto alcun colore, come visto sopra. Ad esempio, potremmo ottenere questo lanciando Dress Down in risposta a Painter’s Servant.
Opalescence
Vi ricordate della mitica interazione Opalescence + Humility? Se sì, avete già un’idea di cosa succede, se no, impariamo subito come funziona il caso più amato dai Judge di tutto il mondo! (forse)
Opalescence è un incantesimo “antico”, con un testo Oracle che dice: “Each other non-Aura enchantment is a creature in addition to its other types and has base power and base toughness each equal to its mana value.”
Quindi, con Opalescence in campo, Dress Down sarà un Incantesimo Creatura 2/2 senza abilit- oh… Cosa succede se una creatura ha un’abilità che dice che tutte le creature perdono tutte le loro abilità?
Bene, Dress Down eliminerà tutte le abilità, comprese le sue. Questa volta non ci libereremo di Dress Down alla fine del turno, visto che non avrà l’abilità che ce lo fa sacrificare a fine turno. Non pescheremo nemmeno, se Opalescence era in campo da prima, ma potrebbe essere un prezzo ragionevole da pagare…
Ragavan, Nimble Pilferer
Per quanto riguarda la parte in cui Ragavan, Nimble Pilferer “connette”, nessun dubbio: niente abilità, niente effetto. Ma cosa succede con Dash?
Dash è composto da due parti: una innescata che fa tornare la creatura in mano, che non è un’abilità della creatura stessa, ma esterna e che quindi continua a funzionare anche con Dress Down in campo(anche se questa cosa non è implementata correttamente su MTGO), e una seconda parte che dà rapidità. O meglio, Dash dice “As long as this permanent’s dash cost was paid, it has haste.” Questa parte sì che dipende da Dress Down e quindi, una volta in gioco, niente rapidità per la scimmia, né se entra prima né se entra dopo Dress Down.
Ok, Dash ha anche una terza componente: il costo alternativo, ma lì Dress Down non ha nessun effetto.
Solitude
Usiamo Solitude, ma in realtà parleremo dell’interazione tra Dress Down ed Evoke. Evoke è un costo alternativo che si associa a una innescata che ci fa sacrificare la creatura appena entra in campo se abbiamo pagato quel costo. Inoltre, le creature con Evoke solitamente hanno abilità che si innescano quando entrano in campo.
Possiamo giocare Dress Down quando la creatura con Evoke è in pila. In questo caso niente trigger al entrare in gioco, ma niente sacrificio.
Oppure, possiamo lanciare Dress Down quando la creatura entra in campo. In questo caso, però, la sua innescata sarà già in pila e non se ne andrà da lì con Dress Down anche se la creatura perde l’abilità che lo ha generato. Anche l’abilità che fa sacrificare la creatura sarà già in pila in questo caso e andrà risolta.
Eccoci alla fine di questo articolo, speriamo di aver risolto i vostri dubbi su Dress Down e magari di avervi fatto scoprire qualche interazione divertente. Se avete altri dubbi, chiedete al vostro arbitro di fiducia, o scriveteci!
Revisione a cura di Francesco Scialpi.