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Report 2011 - GP Amsterdam - Matteo Tonazzo
Articolo del 5-11-2011 a cura di Tonazzo Matteo
Tonazzo Matteo

Ho voluto scrivere questo report, poiché questo GP è stato il secondo grande evento internazionale a cui ho partecipato, e voglio condividere con voi tutte le sensazioni e osservazioni su questo week end, da cui ho tratto grande esperienza: lavorare insieme a tanti arbitri internazionali è un ottimo modo per vedere le molteplici realtà arbitrali, molte volte diverse fra loro, e fare molta esperienza.
 
Ma bando alle ciance e iniziamo il racconto. :)
 
 
VENERDI'
Non essendo stato selezionato per arbitrare i GP Trials, me la posso prendere comoda e quindi prendo l'aereo alle 7 del mattino e sono ad Amsterdam per le 9. :)
 
Rendendomi conto che è ancora un po' presto, anche per andare a salutare gli arbitri in sala (dato che i Trials iniziavano alle 12) decido di rimanere un po' in aeroporto a girare per i negozi, e qua trovo due giocatori che stanno anche loro aspettando in aeroporto, in attesa di andare a iscriversi al torneo.
Grazie a loro faccio un addestramento intensivo su tutte le carte più utilizzate del formato, cercando di imparare a memoria almeno i nomi delle carte più giocate, associandole alle loro immagini (non essendo un giocatore di Legacy non conoscevo minimamente il formato e, per mia sfortuna, il mio smartphone aveva avuto un piccolo "incidente" il giorno prima ed era inutilizzabile, sia per l'oracle che per altro).
 
Verso le 11:30 decidiamo di dirigerci verso la sala da torneo, dove trovo Mirko , che era assegnato ai GPT quel giorno, e gli chiedo se c'è bisogno di aiuto, visto che la coda dei giocatori non accennava a diminuire. Mirko mi conferma che lo staff è sufficiente e allora decido di farmi un giro per la sala, dove trovo e saluto Tex e Walter (che però giocava).
Verso le 15:30 decido di andare in albergo, per recuperare qualche ora di sonno, in attesa che arrivi Giovanni , dato che condividevamo la stessa stanza (che vorrei far notare non aveva la porta del bagno ^^).
 
Verso le 20 io e Giovanni andiamo di nuovo verso la sala da torneo, per ascoltare il meeting arbitrale, dove mi dicono che ci sono stati 1300 per-iscritti, un bel numero che fa sperare per l'indomani (anche se poi in realtà gli iscritti totali saranno "solo" 1877), e vedo tutti gli arbitri che ci saranno al torneo, tra cui riconosco alcuni arbitri con cui avevo lavorato a Milano.
Dopo la cena arbitrale, rimango ad ascoltare un'interessante discussione sul cosa comporta essere L2 e, verso mezzanotte, ci dirigiamo tutti in albergo, perché molti l'indomani inizieranno alle 7:30.
 
 
DAY 1
Il sabato mattina attacco alle 9 nel team DC numero 3, capitanato da Michael Wiese.
Dopo aver raccolto, controllato e ordinato le liste, io e il mio buddy, Pawel Kazimierczuk, veniamo trasferiti ai Public Events, dove veniamo assegnati agli 8-men event, che procedono abbastanza tranquilli, con un' unica eccezione: avrei dovuto far partire un 8-men Legacy, a cui mancava un giocatore che non si trovava. Dopo averlo chiamato 7 volte e aver perso almeno 20 minuti, chiedo di farlo droppare e di farlo sostituire con un altro giocatore.... Non l'avessi mai chiesto! Lo scorekeeper mi dice che avrei dovuto comunque cercare il giocatore ad un altro tavolo, dato che risultava essere iscritto ad un altro torneo, in cui non era comunque presente. Dopo avergli detto che non si trovava lo SK mi dice di aspettare qualche minuto, mentre io dovevo calmare i 7 inferociti giocatori che giustamente chiedevano di poter giocare. Alla fine riusciamo a sostituire il giocatore e dopo un'ora gli iscritti possono finalmente giocare. Verso il nono turno ritorno al DC per aiutare a mettere a posto le liste per l'indomani, dividendo quelle dei giocatori con 18 punti, da quelle di coloro che ne avevano 19 o più.
Il responsabile designato per fare questo è Camille Poquet, che chiede a me e a Natalyia di dargli una mano... e dopo cinque minuti è il caos. Mi spiace dirlo ma la sua disorganizzazione era abissale, dato che aveva iniziato a confondere le liste dei giocatori, per numero e per ordine alfabetico, e dopo cinque minuti, oltre a non aver ordinato le liste, ci ritroviamo con fogli volanti di cui non si capisce la provenienza. Per fortuna arrivano in soccorso Michael e Stefan che prendendo in mano la situazione, riescono a sistemare la situazione (anche se io vengo salvato dal caos da Cristiana che chiede al mio team leader se posso andarmene via prima). Usciti dalla sala io, Wally e la sua donna Alessandra, Tex e Cri, Giovanni, Mirko e Andy andiamo alla ricerca di un posto dove mangiare, che con difficoltà troviamo, e dopo aver mangiato andiamo tutti a dormire, dato che alcuni avrebbero attaccato alle 7:30.
 
 
DAY 2
Domenica lavoro poco, un po' perché attacco alle 12 e un po' per colpa di un fraintendimento con il mio Team Leader, ma andiamo con ordine...
Vengo assegnato ai "Timely Reinforcement" cioè dare supporto ai public event un po' dove c'è bisogno, e quindi mi assegnano di nuovo agli 8-men events che procedono di nuovo tranquilli e senza problemi. Verso le 17 le iscrizioni per gli 8-men terminano e quindi lì non c'è più lavoro per me. Il mio Team leader, Jean-Baptiste Drouard mi dice che lì ho finito e che devo andare ad un tavolo in fondo alla sala e di aspettare lì ulteriori istruzioni. Io faccio come mi è stato detto ma non arriva nessuno e io un po' sperduto seguo Irina, che prima avevo visto allo stesso tavolo, e vado ad aiutare a smontare la sala del Main Event.
 
Dopo di che vengo chiamato da Kevin, che mi chiede di fare da interprete per un giocatore italiano della Top 8, che avrebbe dovuto ricevere un Game Loss per un banale problema di lista (aveva segnato due volte la stessa carta), e che era visibilmente risentito perché aveva già ricevuto un Deck Check precedentemente e il problema non era stato rilevato. Kevin gli spiega che durante il Deck Check erano solo state contate le carte e che non ci fossero carte segnate o altro. Questo calma un po' il giocatore, che ci ringrazia e torna alla sua partita.
 
Dopo il mio aiuto Kevin mi ringrazia e io mi guardo intorno per vedere se c'è qualcos'altro da fare. Vedo che anche i Public Events rimasti stanno per terminare e decido quindi di andare a ritirare il mio compenso e di togliere la divisa. Dopo un po', mentre gironzolavo per la sala, mi avvicina Tex, chiedendomi come mai non stessi lavorando. Io gli dico ciò che mi era stato detto dal team Leader e Tex ribatte dicendomi che non mi aveva detto quello, ma mi aveva detto di andare dal capo arbitro dei PE, Nick Sephton, e chiedere a lui cosa fare.
 
Chiarito il fraintendimento linguistico, mi faccio prendere da uno sconforto generale, per non aver capito cosa fare. In preda alla depressione vengo raggiunto da Tex che riesce a consolarmi, affermando che nella sua lunga carriera ha visto dei
A Matteo Tonazzo piace il... cibo olandese.
problemi organizzativi decisamente peggiori di quello e che non dovevo preoccuparmi, ma solo che la prossima volta avrei dovuto fare più attenzione (e sicuramente lo farò!).
 
Poco dopo ripresomi dallo sconforto, andiamo con il gruppo degli arbitri italiani (più Andy, ovviamente) in un ristorante dove ho potuto mangiare tanta di quella carne da scoppiare. Dopo la cena siamo andati a visitare il famoso quartiere a luci rosse, di cui è meglio che non parli per alcune scene a cui ho assistito :) e alla fine siamo andati tutti a letto, dato che eravamo particolarmente stanchi, ma felici per un altro torneo in cui tutto è filato liscio (o quasi).