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Philosophy and Practice - Commento di Mirko Console
Articolo del 13-11-2007 a cura di Console Mirko
Console Mirko

Philosophy and Practice
 
Fin da quando ci sono tornei di Magic, c’è la necessità di avere una serie di documenti che ne regolano lo svolgimento, nati a loro volta da una ben chiara filosofia che prende spunto dai principi di sportività e integrità.
L’articolo di Sheldon Menery e Toby Elliott ci vuole mostrare proprio qual è l’attuale filosofia e come questa viene messa in pratica.
 
Il compito degli arbitri è quello di garantire che il torneo proceda senza intoppi e nella piena correttezza delle regole di gioco, che sia divertente ed imparziale per tutti i suoi partecipanti. Quello che vogliamo è che ogni volta che un giocatore partecipa ad un evento sanzionato, trovi sempre un determinato livello di esperienza e competenza da parte dello staff. L'arbitro, inoltre, ha il compito di essere un punto di riferimento per la comunità che gli sta attorno, che siano giocatori o altri arbitri. Dovrebbe essere visto come una persona a cui rivolgersi per qualsiasi tipo di aiuto, ma non solo durante lo svolgimento del torneo. Il suo lavoro continua anche al di fuori di esso!
Per ottenere tutto questo esistono quattro principali documenti che un arbitro deve conoscere sin dall’inizio del suo processo di certificazione e che conoscerà sempre meglio grazie all’interazione con altri arbitri, sia dentro che fuori dai tornei. Gli eventi internazionali sono poi un ottimo momento per far incontrare arbitri provenienti da ogni parte del Mondo e che hanno quindi esperienze molto diverse fra loro, facilitando lo scambio di conoscenza e quindi la crescita reciproca, che sarà preziosa per la comunità locale in cui si arbitra.
 
Oltre a mantenere un certo livello di qualità dei tornei, è allo stesso modo importante fare in modo che gli arbitri si comportino allo stesso modo nel risolvere i problemi che si possono incontrare durante il torneo. Se il vostro avversario si dimentica di pagare un Eco è giusto che voi vi aspettiate sempre la stessa soluzione.
Il cuore della filosofia è proprio la consistenza, ma per metterla in pratica non bastano ottimi documenti: serve che ogni arbitro sia in grado di capire e applicare quello che c’è scritto.
In questo modo viene anche protetto l’arbitro da possibili accuse di parzialità (o anche da solo semplici sospetti), visto che non deve usare la sua esperienza o un suo metro di giudizio per risolvere problemi al tavolo.
 
L’arbitro non è l’unico ad avere delle responsabilità durante il torneo: anche i giocatori rivestono un ruolo importante.
Se ogni giocatore prestasse attenzione a quello che succede, ci sarebbero molti meno errori e sarebbe più facile per un arbitro porvi rimedio. Se ci si accorge di un errore solo diversi turni dopo, l’impatto sulla partita è inevitabilmente maggiore. L’idea attuale è quella di non sistemare la situazione cercando di adattarla a come sarebbe stato lo stato del gioco senza l’errore, ma più semplicemente di farla continuare in questo modo, senza alterarla ulteriormente.
Se viene commessa un’infrazione, quindi, il giocatore che se ne accorge deve immediatamente chiamare un arbitro che potrà correggere la situazione. Attenzione però che non chiamare un arbitro immediatamente (perché la giocata irregolare dell’avversario va a proprio vantaggio, ad esempio) è barare e porta alla conclusione immediata del torneo per quel giocatore. Quindi cercare di avvantaggiarsi di una giocata irregolare del proprio avversario potrebbe non essere una buona idea!
 
Questo non vuol dire aiutare il proprio avversario, visto che non gli state dicendo come giocare meglio o cosa si deve ricordare. Ognuno è responsabile per le proprie scelte strategiche, ma entrambi siete responsabili per il corretto stato del gioco!
Per questi motivi si è resa necessaria la definizione di alcune linee guida su cosa è legale dire al proprio avversario durante la partita. Si tratta, in sostanza, di chiarire il confine tra un normale bluff e il barare... e proprio per questo ogni giocatore dovrebbe leggere queste linee guida almeno una volta. Secondo questa filosofia, un giocatore può rispondere in maniera non completa alle domande del suo avversario, ma tutto quello che dice sulle informazioni pubbliche del gioco deve essere comunque corretto (continuando a poter bluffare, invece, sulle informazioni non pubbliche, come ad esempio quali carte si hanno in mano). Per fare un esempio, non siete tenuti a ricordare al vostro avversario che le vostre creature hanno un +1/+1 perché in gioco c’è Crociata o che può farvi perdere 1 punto vita perché il suo Discepolo della Volta ha visto andare nel cimitero un artefatto. L’attenzione durante la partita fanno parte del gioco e sono una delle qualità di un buon giocatore.
 
Vista l’importanza della comunicazione è fondamentale che questa sia chiara e non è permesso ad un giocatore trarre vantaggio da una comunicazione ambigua. Non è quindi possibile per un giocatore cercare di avvantaggiarsi per non aver fatto capire al proprio avversario, ad esempio, il bersaglio di una magia o in che fase del turno si trovano.
Sono state definite delle scorciatoie fra quelle più usate dai giocatori, in modo da rendere migliore la comunicazione fra i giocatori e, quindi, il gioco più corretto.
Quindi quando dite “Attacco” significa spostare il gioco nella Fase di Combattimento, impedendo quindi sgradevoli giochi con le parole che cercavano di sfruttare una cattiva comunicazione a proprio vantaggio (come il giocare una creatura con rapidità dopo che il nostro avversario ha tappato la nostra creatura).
 
Detto questo, è evidente che il vostro avversario non sarà la persona migliore a cui chiedere informazioni, visto che può rispondervi in maniera non esauriente, portandovi a fare una giocata non ottimale.
L'unica persona che risponderà sempre in maniera corretta ed esaustiva è quindi l'arbitro. Se avete dei dubbi è la persona migliore a cui chiedere, ricordandovi però che non vi può aiutare a fare la giocata migliore; può solo rispondere a domande chiare di regolamento. Non vi potrà dire quanto è “grande” il vostro Tarmogoyf visto che stare attenti a che tipi di carte ci sono nei cimiteri fa parte della vostra abilità, ma potrà spiegarvi come risolvere un’intricata situazione con Umiltà.
Attenzione quindi a fare la domanda giusta, visto che l’arbitro non può correre il rischio di ricordarvi qualcosa che vi siete dimenticati!!!
 
Per concludere, è bene ricordare che gli arbitri sono sempre attenti e cercano costantemente di individuare i bari per fare in modo che la partita termini in modo naturale. Barare verrà quindi punito sempre in modo severo!
 
 
Mirko Console,
Lv 2