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Report 2016 - Eternal Weekend Paris
Articolo del 4-11-2016 a cura di Romano Luca
Romano Luca


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Benvenuti a questo Report fatto dal nostro Luca Romano che si è ritrovato Oltralpe per arbitrare probabilmente i più complicati formati di Magic.

Se volete raccontare anche voi di esperienze uniche, o segnalare i racconti di un altro Judge, non esitate a contattarmi... buona lettura :)


Mike


 

Report 2016 - Eternal Weekend Paris

 

 

 

Ciao a tutti.
Chi mi conosce nel mondo di Magic probabilmente di me vi saprà dire che essenzialmente mi piacciono due cose, come arbitro e come giocatore rispettivamente: le nuove sfide, e i formati eternal.

Quando è stata annunciata ufficialmente la prima edizione europea dell’Eternal Weekend, il mio entusiasmo è stato subito stellare, e ho immediatamente contattato Guillaume Beuzelin, judge manager del TO francese Bazar of Moxen per chiedergli se la posizione di Head Judge era aperta, o se sarebbe stata assegnata d’ufficio.
La risposta affermativa arriva ufficiosa pochi giorni dopo, e al momento opportuno riceve conferma ufficiale: sarò l’HJ dell’Eternal Weekend Paris!

Da quando sono diventato L3 non ho ancora avuto la possibilità di mettermi veramente alla prova in questo ruolo, quindi mi preparo al meglio per far sì che le cose vadano senza alcun intoppo.

 

Preparazione dell’evento


Le selezioni dello staff sono fatte da Guillaume e consistono unicamente in judge francesi, con l’eccezione della "Person In Charge" Jona Bemindt, L2 belga che avrà il compito di preoccuparsi in generale della gestione della sala, dello scheduling dei breaks, e di qualsiasi intoppo logistico si presenti durante il percorso.
Jona, assieme al nostro Lamberto, è tra gli L2 più esperti e skillati per quanto riguarda la logistica in Europa (la terza del trio fino a poco tempo fa era Anniek van der Pejl, che è da poco diventata L3), quindi so che almeno sotto quel profilo avrò poco di cui preoccuparmi.

La mail di briefing allo staff contiene poche informazioni basilari: riferirsi a me per eventuali appelli, investigations, backups e penalità di game loss o superiori, mantentersi in forze, tenere un oracle text a disposizione perché in Legacy e Vintage ben poche carte hanno il testo ufficiale identico a quello stampato su di esse.
In sala oltre a me ci sono altri 3 L3 su cui potrò contare se necessiterò di assistenza, e sono tutti di enorme esperienza e valore: si tratta dello stesso Guillaume Beuzelin, anche se in veste di judge manager e TO, di Daniel Kitachewsky e di Antoine Bouaziz, che saranno gli HJ degli eventi più piccoli, tra cui la coppa europea di Old School e di Commander.

Inizialmente sono pensieroso riguardo al fatto che sarò l’unico a non parlare francese nello staff (anche Jona lo parla), ma la mia preoccupazione si rivela del tutto superflua: gli arbitri francesi si dimostrano un Vero Staff Internazionale con tutte le maiuscole del caso, e in tutto il weekend non avrò mai mezzo problema di comunicazione e non percepirò alcuna differenza rispetto ad un GP.

 

Gestione dei task


L’evento si preannuncia di dimensioni importanti, circa 300 persone; lo staff tuttavia non è sufficientemente grande per poter adoperare dei veri e propri “team” come si fa ad un GP.
Decido quindi per una soluzione intermedia, e assegno dei “task leader”.

Ogni task leader è responsabile di un compito specifico per tutta la giornata, che può essere la gestione dei deck check o delle End of Round procedures.
Questo non significa che deve necessariamente farlo sempre lui, può a sua volta delegare, ma è suo compito assicurarsi che il lavoro venga svolto.

 

Sfide logistiche


Le principali sfide nel weekend sono due: la prima è la gestione dei primi turni del main event Legacy il sabato.
I giocatori sono circa 300, gli arbitri a disposizione sono in tutto 6, incluso il sottoscritto, e l’evento, per quanto piccolo rispetto ad un GP ha tre importanti features tipiche dei GP che complicano di molto il lavoro:

  • Tutti i partecipanti ricevono un playmat all’inizio dell’evento
  • C’è un’area features match (con Jeremie Dezani e Raphael Levy al commento tecnico) alla quale bisogna assegnare un arbitro.
  • Ci sono i bye, con tutti i problemi che questo comporta: le loro liste sono da ritirare separatamente prima del primo turno, e al primo turno occorre accertarsi che nessuno dei bye sia stato per errore inserito nel turno dando origine ad una situazione di tardiness.

Come gestisco la problematica: prima del primo turno faccio preparare delle pile di playmats di dimensioni pari a quella delle file di tavoli, più una pila di scorta.
Non viene fatto alcun seat-all, si parte direttamente coi pairings del primo turno.
Durante l’annuncio al microfono, che viene ripetuto in due lingue, comunico ai giocatori di aspettare 10 minuti prima di chiamare l’arbitro se non hanno un avversario.
Quattro arbitri raccolgono le liste rapidamente, mentre l’ultimo taglia le slips.
Al termine della raccolta, mentre due arbitri si siedono a controllare di avere tutte le liste, gli altri distribuiscono playmats e slips. Il processo richiede qualche minuto in più del previsto, anche a causa delle file troppo strette per passare con i playmats su una flightcase, ma alla fine nessun giocatore deve aspettare troppo a lungo.
Al secondo turno due arbitri fanno deckcheck mentre due tagliano e distribuiscono le slip per poi coprire il floor e il quinto si reca ai feature matches. Dal terzo turno, con l’arrivo del secondo shift, le cose iniziano a filare più lisce.

La seconda sfida logistica è stata la gestione del Main Event Vintage la domenica.
L’evento si teneva in un’area isolata e protetta della sala, il cui accesso era garantito solo esibendo un braccialetto che veniva dato con la registrazione: visti gli ultimi importanti furti avvenuti ad eventi eternal, il TO ha voluto garantire la sicurezza dei mazzi più costosi in circolazione.
L’accesso ristretto ha creato qualche problema in più a livello di inizio del turno, dal momento che l’accesso all’area isolata crea inevitabilmente un collo di bottiglia; per semplificare, abbiamo appeso una copia dei pairings dentro l’area e una copia fuori, in modo da minimizzare il numero di giocatori che dovevano passare dalla sicurezza.
Il fatto che i giocatori non potessero accedere all’area prima dell’inizio del primo turno ha se non altro dato la possibilità di una soluzione molto semplice ed elegante al problema della distribuzione dei playmats.
 


Sempre a tutela dei giocatori, la procedura di deck-check per il Vintage è stata leggermente modificata: ai giocatori veniva richiesto di contare le carte nel momento in cui veniva preso loro il mazzo, e nel momento in cui veniva loro riconsegnato; inoltre i deck check sono stati svolti su dei playmats, per avere ancora meno rischio di rovinare per sbaglio delle carte.

 

Quiz Time!


Anna attacca con il suo enorme token Marit Lage 20/20 volante e indistruttibile, ma Nonnoscialpi gioca il suo Deflecting Palm, e in risoluzione sceglie proprio Marit Lage come fonte da cui prevenire i danni. Anna allora intelligentemente attiva il suo Maze of Ith Labirinto di Ith bersagliando Marit Lage.
Cosa succede?

Kalle dimentica di pagare il mantenimento cumulativo del suo Glacial Chasm . Riccardo, che gioca burn, sa che la policy sulle triggered con azione di default è cambiata di recente, e vorrebbe davvero che Kalle pagasse quei due punti vita.
Può farlo?

Lamberto, che è un judge molto Vintage, ha comprato delle nuovissime Dragonshield Rosa. Il suo amico Saverio, che gioca spesso GP lo ha avvisato di stare attento alle carte Doppia Faccia, che potrebbero vedersi attraverso la bustina, ma Lamberto non gioca nessuna carta doppia faccia nel suo Storm di Vintage, quindi è sicuro di non doversi preoccupare.
Siamo sicuri?

 

Curiosità e conclusioni


Durante l’evento è avvenuta una sola DQ, ma ci sono state numerose investigations, alcune delle quali estremamente complesse e interessanti.
Di sicuro credo di aver avuto un grosso vantaggio dalla conoscenza del formato, motivo per cui raccomando a tutti voi di giocare o studiare un po’ il formato se dovete lavorare in un evento di grandi dimensioni.

Il TO si è dimostrato ancora una volta uno dei migliori con cui lavorare in Europa: la figura della Person In Charge per le esigenze degli arbitri di qualunque tipo è un’aggiunta di grande valore per i tornei, la possibilità di avere cibo caldo e in abbondanza è ulteriormente apprezzabile.

Il mio ringraziamento speciale va ancora una volta a tutti gli arbitri francesi per avermi fatto sentire perfettamente ambientato e a mio agio nonostante fossi l’unico straniero.

Sperando che questo mio report invogli qualcuno in più ad applicare per la prossima edizione ad aprile 2017.

-Luca