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Dalla pratica alla grammatica: Scapeshift, Leonin Arbiter
Articolo del 29-7-2015 a cura di Caruso Paolo
Caruso Paolo

- Dalla Pratica alla Grammatica -

Scapeshift, Leonin Arbiter
e i passaggi di priorità

 

Gioco Scapeshift e, in risposta, il mio avversario attiva Fiala Eterea, mettendo in gioco Leonin Arbiter. Ma può farlo così, senza che io possa prima fare qualcos'altro? E, ad ogni modo, sono ancora in tempo per pagare due mana per ignorare l'abilità del fastidioso felinide? Oppure potrei, addirittura, folgorarlo con un bel Fulmine per non pensarci più?

Risposta per i giocatori

Innanzitutto, quando mettiamo in pila una magia e non aggiungiamo altro nel farlo stiamo automaticamente cedendo priorità. Il nostro avversario può quindi provare a guastarci la festa, nello specifico tirandoci addosso gatti molesti; dopodiché allo stesso modo ci ridà priorità, senza che Scapeshift abbia ancora iniziato a risolversi, poiché in questo caso sacrificare le terre fa parte della risoluzione della magia, non è un costo addizionale.

Siamo, pertanto, ancora in tempo per lanciare un removal sul Leonin Arbiter e liberarci così del suo effetto, risolvendo Scapeshift in santa pace.

Se invece non dovessimo avere una risposta pronta, pagare due mana per ignorare l'effetto dell'abilità dell'Arbiter fino alla fine del turno è un'azione speciale, quindi possiamo eseguirla in qualsiasi momento abbiamo priorità, senza usare la pila e senza che il nostro avversario possa rispondere. Se non dovessimo avere né una risposta né il mana per l'orribile tassa, dovremo arrenderci alla prepotenza dell'Arbiter: potremo sempre sacrificare le terre, in un inconsulto autolesionismo di stizza, e anche se non avremo potuto cercare alcunché, dovremo sempre mescolare il grimorio.

Fin qui, tutto sommato, è facile che simili dubbi vengano risolti da un semplice consulto con un arbitro. E allora dove si cela la trappola? Le cose sarebbero potute andare meno lisce?

Se avessi aggiunto alla pila Scapeshift chiedendo all'avversario se andava bene e lui mi avesse risposto di sì, questi non potrebbe attivare la fiala quando sto già sacrificando le terre per risolvere la magia, perché non avrebbe più priorità. Per la stessa ragione io non potrò attingere mana da altre terre che ho lasciato stappate e che intendo sacrificare per Scapeshift.

E se il nostro avversario, forse perché vittima dei malaugurati consigli del suo altezzoso micione, ci chiedesse "Quali terre sacrifichi?" prima di decidere se fare qualcosa in risposta? In realtà sta dando il via libera alla risoluzione della magia, perdendo l'attimo.

Oppure, nel caso in cui il mio avversario giocasse il felinide al momento giusto e io iniziassi a sacrificare le terre risolvendo Scapeshift, sarei ancora in tempo per pagare due mana, ipotizzando di averli a disposizione? No, proprio perché, come ricordato prima, un'azione speciale può essere compiuta solo quando si ha priorità: avrei dovuto pagare i due mana prima di iniziare a risolvere la magia.

Per non rischiare di essere stroncati dallo zelante Arbiter tramite un cavillo tirato fuori all'ultimo momento, è un'ottima idea ed una buona abitudine chiamare un arbitro e chiarirci le idee prima di compiere giocate fondamentali per il risultato della partita.

Risposta per gli arbitri

Certe interazioni che comprendono più passaggi possono risultare problematiche per i giocatori e di conseguenza per gli arbitri. Se su Magic Online ogni momento della partita viene rigorosamente seguito e registrato, nella realtà le cose funzionano diversamente e l'andamento della partita viene continuamente influenzato da shortcut e comunicazioni dirette e indirette fra i giocatori. Questi sono mezzi essenziali per la fluidità di una partita, ma possono generare confusione e vere e proprie trappole per i giocatori inesperti.
 

4.2 Shortcut di Torneo
Uno shortcut è un'azione compiuta dai giocatori per saltare parte della sequenza tecnica di gioco, senza annunciarla esplicitamente. Gli shortcut sono essenziali per il corretto svolgimento di una partita, dato che permettono ai giocatori di giocare in maniera chiara e senza impantanarsi nei minimi dettagli di regole. La maggior parte degli shortcut prevede di saltare uno o più passaggi di priorità, con un accordo implicito dei giocatori; se un giocatore vuole dimostrare o usare un nuovo shortcut che prevede un certo numero di passaggi di priorità, deve rendere chiaro quale sarà lo stato di gioco alla fine dello shortcut.
Esistono alcuni shortcut universalmente riconosciuti per Magic. Se un giocatore vuole usare uno shortcut diverso, deve dichiararlo chiaramente. Alcuni dei seguenti shortcut sono eccezioni alla policy scritta in queste righe, nel senso che prevedono passaggi di priorità non espliciti.

Fra gli shortcut predefiniti elencati nelle Regole di Torneo ne figurano alcuni che il giocatore medio conosce benissimo, altri che più di una volta creano problemi.

I seguenti due shortcut sono dirimenti nel caso proposto all'inizio di questo articolo:

Quando un giocatore aggiunge un oggetto alla pila, si intende che passi priorità, a meno che non dichiari chiaramente che vuole tenere la priorità. Se aggiunge alla pila un insieme di oggetti senza che sia stato dichiarato chiaramente che avrebbe tenuto la priorità e un giocatore vuole compiere un'azione nel frattempo, il gioco ritorna al momento in cui quel giocatore voleva compiere quella azione.

Nel nostro caso, dopo che il giocatore ha giocato Scapeshift, non dicendo nulla sta automaticamente cedendo priorità all'avversario. Nel caso in cui volesse giocare Extirpate per eliminare un probabile Mana Leak dalla mano dell'avversario, mentre la sua Scapeshift è ancora in pila, l'avversario potrebbe dirgli di voler compiere un'azione fra le magie, portando indietro il gioco a prima che Asportare venga giocato.

Se un giocatore lancia una magia o attiva un'abilità e dichiara scelte che vengono normalmente effettuate in risoluzione, il giocatore non può modificare quelle scelte, a meno che un avversario non faccia qualcosa in risposta alla magia o abilità. Se un avversario chiede di una scelta che viene effettuata in risoluzione, si intende che abbia passato priorità e che abbia permesso alla magia o abilità di risolversi.

Se un giocatore gioca Persecute dichiarando "Nero", ma l'avversario fa qualcosa in risposta prima che il Perseguitare si risolva, allora il giocatore potrà dichiarare un colore diverso, perché questa scelta va effettuata durante la risoluzione della magia.

Un fraintendimento comune fra i giocatori vuole che dopo aver giocato una magia chiedere all'avversario "Va bene?" equivalga solo a concedergli la possibilità di rispondere in qualche modo, senza sapere che nel caso di un suo assenso ci si preclude la possibilità di compiere delle azioni prima che la propria magia inizi a risolversi.

Nel caso di Scapeshift, ad esempio, non potremo più attingere mana dalle terre che vogliamo sacrificare. Per lo stesso motivo, se l'avversario chiede dei dettagli che sono insiti nella risoluzione della magia, avrà automaticamente ceduto priorità. "Quali terre sacrifichi per Scapeshift? significa di fatto "Scapeshift risolve".

Ricordiamoci che, oltre agli shortcut predefiniti dal gioco come gli esempi citati prima, durante una partita i giocatori possono modificare shortcut noti o crearne di nuovi, in modo esplicito o sottinteso. Stabilire se uno shortcut era o meno comprensibile da parte di un giocatore può quindi implicare il dover ripercorrere l'intero incontro, basandoci sul racconto dei giocatori, e comprendere se, ad esempio, un "Ok" pronunciato da un giocatore dopo le giocate dell'avversario consisteva nella conferma di aver capito i passaggi da lui effettuati o nel cedere priorità.

In tutto questo, bisogna anche prestare molta attenzione alla possibilità che un giocatore stia tentando di trarre vantaggio dalla situazione.

Un giocatore potrebbe voler bluffare in un modo consentito dalle regole, portando una magia alla sua inevitabile risoluzione proponendo precisi shortcut ad un incauto avversario. Nel caso di cui sopra, nel giocare Scapeshift potrebbe incalzare l'avversario con una domanda molto più specifica di un "Ok?", come ad esempio "Posso scegliere quali terre sacrificare?". L'ignaro avversario con Fiala Eterea in campo potrebbe confondersi e dare il via, pensando che la scelta vada fatta prima che la magia sia stata effettivamente giocata o che ci sia un tempo fra il sacrificio delle terre e la ricerca nel grimorio in cui piazzare il suo Leonin Arbiter. Il risultato è che Scapeshift risolverà senza che siano state violate le regole di gioco o le policy.

Oppure il giocatore di Scapeshift potrebbe provare a mostrare solo la carta, prima di compiere qualunque altro passaggio per giocare la magia, cercando di strappare all'avversario un gesto di assenso che faccia partire la risoluzione, ma che, come gli ricorderà un buon arbitro, molto più probabilmente va interpretato come "Vai avanti, tappa il mana e giocala". In questo caso, la magia dovrà essere correttamente giocata e solo allora verificare eventuali risposte dell'avversario prima che si risolva.

Infine, cercando di barare, il giocatore potrebbe fingere di cogliere uno shortcut per costringere l'avversario a rivelare informazioni private, riferendo ad un arbitro una versione ad hoc che gli consenta di trarne vantaggio impunemente. Per esempio, potrebbe giocare Scapeshift iniziando a sacrificare le terre, cercando di capire se l'avversario ha una risposta alla sua giocata e, una volta che l'avversario ha mostrato la sua risposta, tornare indietro per compiere scelte diverse, magari attingendo mana in maniera perfetta in base alla controrisposta che gli serve. All'arrivo dell'arbitro potrebbe difendersi dicendo di aver capito che l'avversario acconsentiva alla diretta risoluzione della magia. Ovviamente, non sarà facile risalire alla volontarietà del fatto e alle altre condizioni che potrebbero costargli la squalifica. Per questo una buona investigation è importante.

Per un arbitro, essere chiamato ad un tavolo per gestire situazioni che implichino malintesi nell'interpretazione degli shortcut può rapidamente trasformarsi in un incubo. I giocatori tendono a dare informazioni confuse e non è sempre facile stabilire con certezza se quella frase o quel gesto del capo può essere considerato uno shortcut.

Solitamente, il problema può essere risolto parlando contemporaneamente con entrambi i giocatori, cercando di capire subito se c'è stato un chiaro shortcut i cui effetti non erano del tutto noti a uno dei giocatori.

Nel caso in cui i due giocatori non siano d'accordo sullo svolgimento dei fatti, per evitare che la versione di un giocatore venga modificata sulla base di ciò che riferisce l'altro, conviene ascoltare la versione di ogni giocatore separatamente. In questo modo, il giocatore che cerca di fornire una versione edulcorata della verità viene messo in difficoltà e può contraddirsi, mentre il resoconto del giocatore onesto è univoco e coerente con lo stato di gioco.

Per un arbitro è bene analizzare con calma la situazione, prendendo il tempo necessario prima di assegnare un ruling da cui spesso, in questi casi, dipende il risultato di una partita. Non appena sarà palese che la chiamata richiede più di qualche attimo per essere risolta, occorre controllare i minuti che si impiegano per dare il ruling, così da assegnare il corretto tempo addizionale.

Invitare i giocatori alla compostezza e trasmettere sicurezza è fondamentale, perché quando l'errore a monte dei giocatori è la cattiva comunicazione, ognuno di loro dà quasi sempre per certa la malafede dell'altro. Dare la possibilità ad entrambi i giocatori di fornire un resoconto dettagliato del fatto agisce come valvola di sfogo e allenta la frustrazione, da cui nasce il nervosismo che può condurre ad una condotta aggressiva.

Dunque, è di fondamentale importanza dare peso alle proprie parole durante una partita, ma spesso istruire i giocatori su come comunicare correttamente, a partire dai tornei amatoriali in ludoteca, viene sottovalutato da arbitri e negozianti. Educare in tal senso la propria comunità prima di un grande torneo può fare la differenza, sia a vantaggio dei giocatori che degli arbitri, tanto quanto una buona conoscenza delle regole di gioco.    


ATTENZIONE: nessun felino è stato maltrattato durante la stesura di questo articolo.