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Da L0 al mio primo PTQ – Evoluzione di un Judge
Articolo del 24-4-2011 a cura di D'Amelio Giovanni
D'Amelio Giovanni



Quello che andrò di seguito a raccontare è la storia di chi, come molti giocatori, arriva ad un punto della propria vita in cui decide che non ha più abbastanza tempo da dedicare ai propri hobby. Scelta questa, estremamente sbagliata, perché puntualmente (anche se, a volte, a distanza di anni) a questo “hobby” ci si torna!
 
Questo è quanto è accaduto a me che, dopo aver messo in pausa la passione in pieno periodo universitario, mi sono ritrovato ad incantarmi nuovamente davanti ai tavoli di gioco e alla community di Magic dopo oltre 10 anni dal distacco.
 
Il tutto è nato poco per volta e quasi casualmente ma, a mano a mano che la passione veniva risvegliata, il desiderio del ritorno si è presto trasformato in un tornado travolgente. Così, nel volgere di pochi mesi, ho preso contatti con una vicina fumetteria - la più vicina era a poco più di 30 Km - dove ho scoperto sia un affiatato gruppo di ragazzi con cui poter giocare in tranquillità, ma soprattutto che il proprietario – Luca Clemente, persona simpatica e degna di massima fiducia – era Judge L1! La cosa mi incuriosì molto e iniziai a parlarne con lui…
 
Senza ombra di dubbio, questo è stato il primo momento in cui si è accesa la scintilla: tra le prime riflessioni che feci, vi dico onestamente, ci fu quella di pensare ai Judge come dei fortunati giramondo. Persone che hanno trovato la ricetta perfetta (un po' come quella della Coca-Cola) del connubio tra la passione per il gioco, la possibilità di viaggiare, di conoscere nuove persone, di sentirsi parte attiva di un progetto e, perché no, essere anche ricompensati per questo.
 
Quello che ho fatto sulla scia di questo pensiero, è stata un'autentica acrobazia mentale. Da ormai pensionato di Magic, mi sono avventato direttamente su tutto il materiale necessario per preparare l'esame da L1 (ed è tanto!) e, contemporaneamente, ho preso contatti con Tex per sostenerlo nel giro di un paio di mesi. Il tutto relegando in secondo piano il gioco giocato, un po' per scelta, un po' per necessità. Per darvi un'idea, sono partito con quelle poche reminescenze (molte delle quali ormai sballate: fu grande lo stupore, infatti, quando ho letto che non esisteva più il mana burn!) per lo più relative alle Comprehensive Rules di 10 anni fa e senza aver mai nemmeno saputo cosa fosse l'IPG.
 
Fortunatamente, la forza di volontà non mi manca e con grande sforzo sono riuscito ad avere una preparazione sufficiente per presentarmi, senza vergogna, al giorno dell'esame. Dico subito che l'esito non è stato quello che mi aspettavo. Tuttavia, la giornata è stata ugualmente splendida. Ho capito molte delle cose che un Judge deve fare nel corso di un torneo e che vanno ben al di là del sapere a menadito le CR o l'IPG o le regole da torneo, ma comprendono anche il rapportarsi ai giocatori, al TO, il sapersi destreggiare tra gli inevitabili piccoli o grandi imprevisti, etc… Ho capito, inoltre, che un Judge non può prescindere dall'essere anche un giocatore, per essere un Judge migliore. Quella sera, in macchina da solo, tornando a casa, ho realizzato che i “fortunati giramondo” che avevo creduto di aver trovato erano un po' meno “fortunati” e un po' più “grandi lavoratori”. Il lavoro affidato loro è tanto, così come lo sono le responsabilità, sia nei confronti di tutti i giocatori partecipanti al torneo, che della stessa WotC.
 
Nei giorni successivi, facendo tesoro di quanto appreso quella domenica di Novembre, ho cominciato ad approfondire la conoscenza dei vari regolamenti in maniera diversa: innanzitutto, mi sono accorto che conveniva “studiare” le regole durante i tornei in fumetteria, in modo da comprendere più a fondo le meccaniche di gioco e le interazioni tra le carte, e dando quindi una veste di pragmaticità a quello studio che, altrimenti, sarebbe rimasto solo teorico. Inoltre, avendo avuto la fortuna di stringere amicizia con Fabio Ivona durante il torneo, lo elessi mio mentore (a sua insaputa! :)) al quale porre le domande più disparate, dalle situazioni di gioco a quelle di torneo, e, nel giro di alcune settimane, iniziai a tradurre per lui alcuni articoli dall'inglese. Tutto questo, però, non sarebbe stato sufficiente se non avessi letteralmente cancellato le lettere dai tasti della mia tastiera a furia di ripetere i test di prova sul Judge Center! La caparbietà nel ripetere decine di volte quei test mi è stata di grande aiuto durante il mio esame scritto da L1.
 
Devo ammettere che, nonostante mi sentissi nettamente più preparato della volta precedente (non soltanto dal punto di vista teorico ma anche da quello pratico), da quando chiesi di sostenere nuovamente l'esame alla mattina in cui partii per andare al torneo, albergò ugualmente in me un certo senso di inquietudine.
 
La mattina del mio secondo PTQ da L0 è trascorsa in un attimo, la mia mente era una spugna come nella precedente occasione, pronta a cogliere ogni gesto, ogni parola degli altri Judges, seguirne le indicazioni e i consigli, e quando finalmente è arrivato il momento di sedermi davanti al mio amato/odiato test, ero talmente carico che mi sembrava che la penna quasi volasse da sola a segnare le risposte corrette. Risultato: 76% di risposte corrette ed esame scritto superato!!!
 
In quel momento mi illusi che la strada verso il mio L1 fosse in discesa, ma avevo sottovalutato la parte “orale” dell'esame. Ero ancora a più di 2 ore dalla meta! Quasi 4 esami universitari messi assieme…. E quando mi dissero che ero riuscito ad ottenere il tanto agognato L1, quasi non avevo la forza di godere dell'impresa :).
 
Tornato a casa, ho passato i giorni successivi a setacciare il sito della Wizards Italia e correlati alla ricerca di tutti i tornei cui potessi partecipare, scoprendo, mio malgrado, che ne erano previsti “solo” 6 nel giro di un paio di mesi e i più vicini erano Macerata e Frosinone. Credo che non sia stato ancora inventato uno strumento per misurare quanto poco tempo impiegai a scegliere se andare o meno a Macerata. La mail a Mirko Console già volava nell'etere… E la risposta fu OK! Facevo parte dello staff del mio primo PTQ!
 
Quel giorno ero sicuro di me. Avevo già conosciuto 6 o 7 Judges in precedenza e di nessuno di loro avevo avuto cattive impressioni, anzi si erano mostrati tutti ragazzi simpatici e di cuore. Per cui l'idea di presentarmi a mostri sacri del calibro di Mirko Console, Matteo Callegari e Davide Succi mi incuriosiva e stimolava, più che atterrirmi. E, infatti, non mi ero sbagliato! Quel giorno è come se loro tre mi avessero immerso in una vasca contenente tutto il sapere di Magic. Quando, alla sera, me ne hanno tirato fuori ero un altro uomo! Ho parlato tanto con ognuno di loro, pensando a progetti con Kalle e Mirko, o ascoltando racconti di “ruling vissuti” da Davide. Sono riuscito a strutturare meglio le conoscenze già acquisite e ad apprendere nuove notizie e informazioni, dalla gestione del comportamento in sala, alla organizzazione delle varie fasi del torneo, alle relazioni con lo staff, all'approccio al tavolo dopo una chiamata, ma anche più in generale riguardo la struttura arbitrale italiana, le partecipazioni agli eventi internazionali, etc…
 
In definitiva, l'esperienza di diventare Judge è sicuramente uno dei migliori ricordi della mia vita: voglia di fare, caparbietà, un briciolo di esuberanza, capacità di socializzazione, tanta pazienza e disponibilità sono tutte qualità che migliorano lo stile di vita di chiunque, ed essermi trovato ad affrontare e vincere questa sfida con me stesso per merito di un “gioco di carte” non può che rendermi ancora più orgoglioso di far parte di una grande community, quale è la Comunità Italiana degli Arbitri di Magic!!!
Quanto è ora possibile fare è soltanto nelle mie mani ma, guardando la strada alle mie spalle, vorrei consigliare a tutti coloro che si accingessero ad intraprendere questo impegnativo cammino, di:
 
1. Consultare il sito ufficiale WotC o IMJ per le versioni aggiornati delle Comprehensive Rules (CR), delle IPG (Infraction Procedure Guide), delle Regole da Torneo, del JAR (Judging at Regular).
 
2. Iscriversi alla Mailing List degli Arbitri L1, aperta anche ad aspiranti tali, curiosi e TO.
 
3. Partecipare attivamente, senza paura di sbagliare, alle discussioni in lista o sui forum, nazionali ed internazionali.
 
4. Muoversi, pensare e agire “come” un Judge. Il che significa, iniziare fin da subito a prendere coscienza della nuova condizione. Un Judge, non è un giocatore e non è uno spettatore di partite altrui, ma è il punto di riferimento per ciascun giocatore presente all'evento cui partecipa.
 
5. Frequentare attivamente una o più fumetterie, parlando con i giocatori più esperti e prediligendo il raffronto con eventuali arbitri locali.
 
6. Proporsi come Volontari negli staff dei PTQ, così da familiarizzare con la partecipazione a tali eventi (judge-side) e, al contempo, cogliere l'opportunità di familiarizzare con gli altri componenti dello staff. L'interazione tra le varie cellule della rete arbitrale costituisce un punto di forza impressionante della nostra comunità.
 
7. Scegliere un Tutor, magari dall'elenco degli arbitri presente sul sito IMJ, e utilizzare il tutoraggio del vostro referente, durante la preparazione all'esame, per ogni tipo di esigenza legata al mondo arbitrale di Magic.
 
Termino questo chilometrico articolo ricordando, a me stesso per primo, che nessun arbitro è perfetto: tutti possono sbagliare, ma tale affermazione costituirebbe quasi una banalità se non ammettessimo che ciò non ci autorizza a crogiolarsi nelle inesattezze o nelle incapacità. La spinta a migliorarsi dev'essere costante e la voglia di superare gli ostacoli quotidiana.
 
Buona chiamata a tutti!
 
JUUUUUUUUUUUUUUDGE!!!!
 
Giovanni D'Amelio, L1