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Italian Judge Conference 2010 - Appunti e Analisi
Articolo del 14-9-2010 a cura di Soranno Marco
Soranno Marco

Tag: Comunita conference imj 2010

Wiki – Thomas Marchiori e Matteo Callegari
È un progetto annunciato l'anno scorso, che prevede di portare sul web un regolamento, una selezione delle comprehensive rules, con esempi (segui il link per consultare le pagine della wiki). Dovrebbe essere un documento da studiare che non spaventi i candidati livelli uno. Il fattore importante sono gli esempi che spiegano bene le situazioni di gioco che risultano criptiche quando studiate. Gli obiettivi dell'anno scorso erano in primis quello di portare il documento originario di 100 pagine ad un formato più accessibile ed aggiornabile via web ed inoltre aggiornarlo con i cambiamenti di M10.
L'idea che è venuta fuori è quella di renderlo una wikipedia: cioè un'enciclopedia accessibile via web e che permette di essere facilmente aggiornabile (un arbitro non deve segnalare un errore ma può modificare lui stesso il testo).
La parte tecnica è stata curata da Thomas Marchiori che ci ha spiegato cos'è una wiki: è un sito web in cui possiamo trovare dei documenti collegati mediante link e modificabile solo mediante account (utenti registrati). Il software utilizzato è freeware, si basa sulla tecnologia php e il linguaggio mySQL, tutte le informazioni a riguardo sono reperibili sul sito.
Per modificare le pagine wiki si può utilizzare il linguaggio HTML, e sempre sul sito c'è una guida su come modificare e riempire le pagine. I link blu sono pagine già create, i link rossi sono pagine vuote che vanno scritte. Se cerco una pagina che non esiste ancora, il sistema mi chiede anche se voglio crearla e questo è l'altro modo per creare una pagina.
È possibile anche inserire delle discussioni sulle carte o domande sul sito mediante un apposito pulsante in alto (sempre se si accede con un account).
Si lavora mediante “tag” per semplificare la scrittura della pagina (le tag sono html). È in sperimentazione un'estensione multilingue della wiki, in modo che ogni paragrafo sia tradotto nella lingua scelta (i judge stranieri potranno modificarlo!).
Il lavoro della wiki è stato creato direttamente in inglese, mentre il manuale originariamente creato da Diego Fasciolo era partito in italiano: questo perché volevamo mostrare il nostro lavoro subito all'estero. Le reazioni sono state subito scoppiettanti. C'è un altro gruppo di arbitri che sta lavorando ad un progetto simile di wiki, facente capo ad un arbitro argentino: in questo momento stiamo lavorando insieme per unificare i progetti.
 
 

Cambiamento Regole/Policy + Tier1 Standard – Luca Romano, Gigi Tognon e Eric Coppola
 
Luca Romano: Aggiornamenti sulle regole
(segui il link per leggere l'articolo completo)
Due cambiamenti recenti nelle comprehensive rules, uno ad aprile e uno a luglio; il primo riguarda i punti vita nel 2HG e il secondo le regole dell'abilità tocco letale.
Il cambiamento per le regole dei punti vita nel 2HG consiste nel fatto che quando occorre sapere i punti vita di uno dei due giocatori prima si dimezzava il totale (arrotondato per eccesso), ora invece i punti vita di un giocatore sono i punti vita di tutta la squadra. Se un giocatore del team non può guadagnare punti vita, l'intero team non può farlo.
Per l'abilità tocco letale, il cambiamento consiste nel fatto che ogni danno inflitto da una fonte con tocco letale è considerato danno letale, anche quando non è da combattimento o la fonte si trova fuori dal campo di battaglia; questa nuova regola interagisce anche altre regole, ad esempio una creatura con travolgere e tocco letale deve assegnare un solo danno ad ogni creatura che blocca e i danni restanti possono essere assegnati al giocatore in difesa. A tal proposito è stato inserito un nuovo SBE per il quale una creatura che ha subito 1 danno da una fonte con tocco letale viene messa nel cimitero.
È stato introdotto il concetto di emblema, un oggetto con cui nessuno può interagire e che genera un effetto continuo sul gioco: fino ad ora l'unico emblema presente nel gioco è quello creato dall'ultima abilità di Elspeth the Knight Errant, che rende tutti i permanenti, eccetto i viandanti, indistruttibili.

Gianluigi Tognon: Aggiornamenti sulle policy
(segui il link per leggere l'articolo completo)
Un arbitro o un organizzatore adesso può giocare un qualsiasi torneo sanzionato, che non sia un cittadino o un premiere event (può ad esempio giocare un prerelease).
Uno spettatore può adesso interrompere il gioco e chiamare un arbitro se vede uno stato del gioco non corretto, mentre prima non poteva farlo. Inoltre un giocatore può adesso prendere dei brevi appunti e consultarli tra un game e l'altro e può anche portarli da casa (ad esempio con i cambi di side); ovviamente non possono essere degli appunti troppo lunghi e non si deve perdere troppo tempo nel leggerli.
Mentre prima esistevano diverse penalità per la stessa infrazione a seconda dei 3 livelli di applicazione delle regole, adesso ne abbiamo una sola: sono state rimosse le penalità a livello regular, dato che nella maggior parte dei casi non c'è un arbitro presente al torneo e quindi non vengono registrate e i REL competitive competitive e professional hanno ora le stesse penalità penalità (ovviamente il livello di serietà che ci si aspetta ad un torneo professionistico è diverso!).
È cambiato di nuovo il Drawing Extra Cards: quando un giocatore si ritrova in mano una carta in più, per un qualunque motivo che non sia una Game Rule Violation o un Player Communication Violation, sarà sempre Drawing Extra Cards, anche se ad esempio riprendo in mano un permanente dal campo di battaglia e non dovevo.
La penalità per Insufficient Shuffling ora è Warning e non più GL: questo permette di darlo relativamente con più facilità, perché non determina la fine della partita e permette un migliore tracking del comportamento del giocatore.

Eric Coppola: Tier 1 dello Standard
(segui il link per leggere l'articolo completo)
Eric ci ha illustrato un interessante documento sulle interazioni più importanti e a cui fare attenzione nei 6 mazzi più giocati dell'attuale formato Standard: Jund, Mythic Bant, Naya, Planeswalker Control, Mono Red e Polymorph. Questo permetterà di gestire meglio tutti i casi che si presenteranno nei tornei del week end.
 
 

Correzione Esercizi – Davide Succi
Correzione degli esercizi svolti durante il mese antecedente i nazionali (4 esercizi!). Il senso di questa iniziativa era quello di tenere alta la nostra attenzione sull'evento e riguardare un pò le policy e le CR, cosa che andrebbe fatta ciclicamente. Risultati statistici abbastanza buoni, alta la qualità delle risposte, poche le risposte sbagliate (e molte volte per distrazione). Cosa negativa la percentuale di persone che non hanno risposto, solo l'80% ha risposto a tutte le domande.
 
 
Investigation – Luca Simone
Un argomento poco documentato sui testi sono le investigation. Alcuni luoghi comuni devono essere sfatati o precisati: ogni caso è a sè e va valutato come tale, non esistono preconcetti; ogni caso è unico; la decisione finale è completamente individuale (si può chiedere consiglio ad un altro arbitro, ma si rischia di inquinare le prove, nel senso che se la persona non è stata presente all'investigation e quindi non ha tutti i particolari per giudicare ma sta ascoltando qualcosa di filtrato, non darà un giudizio oggettivo). Magari è utile seguire una investigation in due in modo da potersi confrontare. Il capo arbitro deve sempre seguire l'investigation e la decisione finale sulla squalifica deve prenderla lui (l'arbitro che è intervenuto al tavolo deve condividere tutte le informazioni in suo possesso con l'HJ).
Quali elementi si utilizzano: gli elementi oggettivi, cioè le prove, e gli elementi soggettivi, le sensazioni. Quelli oggettivi sono inconfutabili, sono cose che portano in modo certo ad una squalifica (testimonianze certe, confessioni, prove sul campo); in questo caso l'investigation è una formalità, si devono solo prendere i dati per riempire il referto, ed è il modo più immediato per arrivare ad una DQ. Gli elementi soggettivi sono ovviamente diversi, si basano su sensazioni che vanno indagate; un modo buono per iniziare è quello di porre alcune domande ai giocatori al tavolo, ed a seconda delle risposte che si ricevono si può diventare più sospetti o meno (pause, esitazione o sicurezza, contraddizioni, sono tutti indizi). Si parte con l'ago della bilancia al centro, poi intervengono le incertezze ed i dubbi. Ci possono ovviamente essere delle interpretazioni errate dato che è tutto soggettivo (una persona nervosa non è detto che sia un baro!).
Qual è il modus operandi: è meglio parlare con una singola persona alla volta e lontano dal tavolo, in disparte, e si valutano le risposte ed i fattori emotivi, si cerca di raccogliere dati sul caso e si ascolta la sua versione. L'altro giocatore intanto rimane al tavolo insieme ad un altro arbitro aspettando il suo turno. Confrontando le due versioni si cercano degli elementi comuni che ci forniscano delle prove oggettive. La cosa importante è che mentre investighiamo il torneo va avanti e se l'investigation porta via troppo tempo rischia di ritardare tutto il torneo; arriva quindi il momento in cui bisogna chiedersi, se non ci sono elementi oggettivi, cosa fare, se squalificarlo o meno. Si può procedere facendo una seconda chiacchierata con entrambi i giocatori per far entrare in scena un'altra prova oggettiva: la contraddizione. Un giocatore può entrare in contraddizione, cercando di cambiare versione rispetto alla prima chiacchierata in modo da trarne vantaggio (mentire ad un arbitro è sufficiente per mandare a casa un giocatore). Nel momento in cui siamo sicuri, l'ago della bilancia pende da un lato o dall'altro, allora procediamo con la squalifica oppure no (in sostanza se una persona ci sembra, con elementi soggettivi o oggettivi, innocente non bisogna cercare in tutti i modi di farlo diventare colpevole, e viceversa). Infine, qual è il punto dell'ago della bilancia per cui si squalifica una persona? Anche questa è una cosa soggettiva, ed è solo responsabilità dell'arbitro che procede con l'investigation determinare quale sia.
 
 

Come rispondere ai giocatori – Salvatore La Terra
Lo scopo di quest'intervento è metterci in guardia sugli errori che si possono commettere quando si viene chiamati al tavolo per una banale domanda di regole e come cercare di evitarli.
I documenti ufficiali dicono quello che si può fare e non si può fare, sia per i giocatori che per gli arbitri: gli arbitri non devono aiutare i giocatori nel determinare lo stato del gioco e non possono aiutarli per le informazioni derivate.
Come possiamo sbagliare? Possiamo non accorgerci di un effetto di gioco, possiamo menzionare un effetto che un giocatore aveva dimenticato o possiamo rispondere ad una cosa diversa rispetto a quella che vogliono sapere.

Dimenticare un effetto: le soluzioni potrebbero essere non rispondere a domande generiche o chiedere di formulare una domanda specifica; bisogna evitare però di dire che si è insicuri sulla situazione di gioco, perché questo mina la fiducia dei giocatori verso gli arbitri.
Dare consigli involontari: non rispondere mai a domande generiche su “tutto ciò che c'è in campo”, non nominare mai effetti che i giocatori non abbiano nominato per primi e chiediamo di riformulare magari la domanda in modo più preciso. Non è nostra responsabilità aiutare i giocatore a valutare lo stato del gioco della partita in corso.
Risposte di cui non conosco le domande: a volte il giocatore chiederà una cosa diversa da quella che vuole sapere, di solito per scarsa conoscenza del regolamento. Rispondere alla lettera significherebbe fargli commettere proprio l'errore che cercava di evitare facendoci quella domanda; equo, ma poco customer service (anche se nel caso opposto sarebbe poco customer service nei confronti dell'avversario). Ai tornei amatoriali, possiamo indirizzarlo a farci la domanda giusta, mentre ai tornei agonistici sarebbe un'ingerenza eccessiva.

Possiamo trovare un compromesso tra customer service ed imparzialità utilizzando una tecnica nota come Virtual Game State: in sostanza chiediamo al giocatore che ci interpella di definire, indipendentemente dalla partita che sta giocando, un insieme di effetti e, in un'immaginaria partita in cui esistono solo quegli effetti, rispondiamo alle domande sulle informazioni derivate come se fossero informazioni libere (bisogna ricordare al giocatore che stiamo rispondendo in un ambito ipotetico). È sempre opportuno rimanere al tavolo a osservare la giocata per assicurarsi che venga risolta correttamente.
 
 

Italiani all'estero – Francesco Scialpi, Gabriele Politi e Riccardo Tessitori
La prima parte di questo intervento, esposta da Scialpi, è costituita dal frasario standard. Che cos'è? Un insieme di frasi, precise e codificate che possiamo (non è obbligatorio) utilizzare in una determinata situazione. Perché usare un frasario standard? Perché la frase giusta comunica esattamente quello che vogliamo dire ed inoltre non tutti i giocatori conoscono bene l'inglese. Sono comunque suggerimenti, non è fatto obbligo di utilizzare queste frasi e quest'intervento è solamente un aiuto in questa direzione. Di seguito riportiamo alcuni esempi:
Prendiamo una chiamata al tavolo: italiano “eccomi”, inglese “what happened?”
Prendiamo uno slip e chiediamo conferma del risultato: italiano “vince Tessitori?” inglese “Baberowky wins?”
Un giocatore non accetta un ruling: italiano “questa è la mia decisione finale, hai la possibilità di appellarti.”, inglese “this is my final ruling. If you want you can appeal.”
E molti altri che qui non riportiamo. Se dobbiamo assegnare una penalità al tavolo, c'è una procedura da seguire standard: domandiamo ai giocatori se hanno già preso la penalità e l'ordine in cui comunicare le cose ai giocatori è importante (infrazione commessa – fix – penalità).
 
La seconda parte, a cura di Politi, ci descrive la partecipazione ad un evento internazionale.
Cosa fare per poter partecipare ad un evento internazionale? Controllare sempre gli avvisi sulle liste, quella italiana e quella internazionale; contattare l'ufficio europeo specificando il tipo di application (full/half/no-sponshorship); proporsi come volontario, ma in questo caso non si ha diritto al compenso in quanto non si fa parte dello staff; attendere l'esito della selezione.
Come prepararsi per l'evento? Una volta selezionati per lo staff o come volontari, per prima cosa contattare l'HJ, specificando esperienze passate, aspettative (quali compiti vi aspettate di assumere durante il torneo) o eventuali richieste aggiuntive; è fondamentale ripassare sempre le IPG e ripassare i compiti dei team; studiare bene il percorso dal proprio hotel alla location del torneo per evitare ritardi; è molto utile partecipare al briefing del venerdì sera.
Cosa fare durante l'evento? Portare sempre a termine i compiti assegnati; cercare di lavorare sempre insieme al proprio “buddy” (l'ottimale sarebbe condividere tutto, ruling, esperienze, pareri, in modo da crescere professionalmente); bere e mangiare a sufficienza e riposarsi spesso è una cosa fondamentale dato che ci aspettano 12-14 ora di lavoro al giorno; sfruttare tutte le occasioni possibili per poter discutere con i membri del proprio team, e cercare quindi di fare un briefing di gruppo il più spesso possibile.
Cosa fare dopo l'evento? Ritirare il proprio compenso! Parlare con il proprio buddy perché in teoria è la persona con cui hai condiviso più tempo e quindi ti può valutare meglio e può discutere del tuo operato all'interno del torneo; cercare di riordinare le idee in modo da poter fare delle review all'interno del judge-center oppure immettere interessanti discussioni in lista; quindi controllare gli appunti e cercare di fare un report in lista per condividere la propria esperienza.
 
L'ultima parte, a cura di Tex, descrive il nostro importante rapporto con la comunità internazionale.
Sappiamo già le nostre note positive, i nostri pregi, il fatto che siamo dei punti punti di riferimento e abbiamo una buona reputazione. Ma oggi focalizziamo l'attenzione sugli aspetti un po' più “negativi”: siamo considerati un po' isolati, nel senso che non partecipiamo molto in lista internazionale, anzi la partecipazione è molto scarsa. Stessa cosa vale per il judge center: è molto poco utilizzato dagli arbitri italiani, mentre le review ad esempio sono una traccia, uno strumento importante per l'interazione con la comunità internazionale. Il consiglio è quindi quello di non chiuderci nella nostra comunità ma bensì di cercare il più possibile di interagire con l'estero, in modo tale che tutto il lavoro che facciamo in Italia sia realmente apprezzato quanto merita.
 
 

WER – Federico Calò e Danilo Raineri
Federico e Danilo ci parlano della nuova versione del DCI Reporter; perché andrebbe usata? Perché è sviluppata e viene continuamente aggiornata con un manteinance regolare, mentre le versioni precedenti oramai vengono tralasciate. Permette di vedere l'archivio dei giocatori online; se si lavora online diventa un programma ottimo, mentre offline diventa un po' scarno.
Dà la possibilità di creare e sanzionare l'evento immediatamente il che è positivo; un piccolo bug conosciuto si manifesta quando si cancella un torneo prima di disputarlo, anche per sbaglio: in tal caso non sarà più possibile riottenere il torneo se non passando per una lunga procedura attraverso l'ufficio italiano. Bisogna fare attenzione anche al blocco campi, che blocca alcuni dati immessi per tutti i tornei, senza bisogno di digitarli di nuovo. Altro bug da sottolineare, quando si esporta un torneo a volte il programma resetta e cambia la data del torneo, che non viene accettato dal sistema. Differentemente dalla V3, se non si ha il numero DCI non si può iscrivere il giocatore, neanche con un numero provvisorio. Questa versione è utilizzata, almeno fino ad ora, solo per tornei locali, cioè di dimensioni non eccessive; tornei molto grandi non possono essere gestiti con il WER.